molle(skine): diario morbido

Per una lettura estetica della puntata di “Dalla vostra parte” in collegamento da Correggio

Annunciata a gran voce sui social locali, giovedì 29 dicembre è andata in onda una puntata di “Dalla vostra parte” con un collegamento da Correggio (oltre che da Sesto San Giovanni).
Dalla vostra parte” è una striscia quotidiana di Rete 4, che precede e sposta in avanti di un’ora circa il prime time del canale, curata (tra gli altri autori) da Mario Giordano e attualmente condotta da Maurizio Belpietro.
Si tratta di un talk monotematico perché affronta, quasi sempre, il caso dei cittadini italiani in difficoltà – collegati da varie piazze locali – contrapposti ai privilegi riservati agli immigrati – spesso difesi in studio da un mediatore culturale straniero.
Molti lo definiscono un “programma trash”. Invece è un prodotto che presenta un’estetica molto dettagliata e curata in modo iperprofessionale, che di fatto trasporta il formato del talk show nell’ambito della soap opera (lo smarmellamento delle luci in studio, la ripetitività ossessiva delle situazioni presentate, il riassumere continuamente il punto della situazione sono tutti elementi della serialità da telenovelas applicati all’agone della chiacchiera politica).
Procediamo dunque a una definizione dell’estetica di “Dalla vostra parte”, così come si è palesata nella puntata “correggese”.

Premesse generali
1. Il conduttore
novellaLa puntata è stata condotta dal bravo Federico Novella, al posto dell’indiscussa star Maurizio Belpietro: l’indubbia professionalità di Novella nel gestire la situazione è stata molto importante per coprire la possibile mezza delusione per il pubblico data dall’assenza del noto conduttore brizzolato. Alla fine è stato come andare allo stadio per vedere Mauro Icardi e trovarsi invece Eder ma con Eder che segna una doppietta (una cosa del genere, ecco).

2. Il titolo
titoloNel caso a qualcuno fosse sfuggita qualche puntata precedente, ecco che il titolo viene in soccorso: “Immigrati accolti, italiani abbandonati”. Non c’è alcun tentativo di gioco di parole, titolazione arguta, motto di spirito: “Dalla vostra parte” bada al sodo e il verbo “accogliere” viene utilmente e sagacemente contrapposto al verbo “abbandonare”, anche senza il conforto della grammatica.

183. La coreografia
Le luci nello studio sono abbondanti, eppure lì, a parte il conduttore, non c’è nessuno. Gli ospiti sono tutti in collegamento, ma mentre i “politici” sono ripresi in ambienti asettici, il popolo è sistemato coreograficamente come un “terzo stato”, con luci più spartane, a sottolineare che la vita, quella vera, è diversa dalla ribalta dei salotti televisivi.

4. I cartelli
cartelli 1 cartelli 2Il popolo in collegamento da Sesto San Giovanni e quello di Correggio alzano cartelli, scritti con simile calligrafia. Chi scrive quei cartelli? Gli autori? Gli inviati? Li fanno lì sul momento? Non si sa, ma l’effetto finale è una rassicurante sensazione che tutta Italia sia partecipe in ugual misura delle stesse proteste.

5. Gli ospiti
Bisogna sapere che gli ospiti in “Dalla vostra parte” non sono veri e propri ospiti. Sono archetipi mutuati dalla drammaturgia. Abbiamo dunque ospitiil Personaggio Filogovernativo (di centrosinistra) che si contrappone al Personaggio Oppositivo (di centrodestra). Entrambi sono fronteggiati dal Personaggio Del Popolo (in genere un leghista, a volte un grillino a propria insaputa), che ha il compito di stare dalla parte della gente. Poi c’è O’Malamente, il mediatore culturale di origine straniera cui viene riservata la parte più difficile: far vedere di essere uscito dalla giungla e di essersi istruito, ma di averlo fatto a scapito degli italiani. Infine c’è l’Ospite A Sorpresa (di cui parleremo più avanti).

La “nostra” puntata – I cinque momenti estetici clou
1. Il Servizio Più Drammatico dell’Intera Serata
oscurataIn ogni puntata di “Dalla vostra parte” c’è sempre un momento di altissimo dramma narrativo. In questa occasione, per distacco, abbiamo avuto la testimonianza della donna di Correggio rilasciata con volto oscurato e voce in falsetto. Una scelta apparentemente senza motivo, primo perché a Correggio tutti sanno chi è questa donna e secondo perché già a Rio Saliceto (paese confinante con Correggio) la sua vicenda non interessa a nessuno. Eppure questa è stata grandissima televisione, perché l’impatto di qualcuno costretto a nascondersi in questo modo nel cuore della democratica Emilia è fortemente suggestivo per il pubblico di Rete 4. Il quadretto perfetto è stato completato dal fatto che la signora abbia parlato in casa con la tv accesa (sintonizzata ovviamente su Rete 4) e dalla magnifica inquadratura degli angioletti-soprammobili, iconografia da “Verità Inoppugnabile” che sarà ripresa anche per il collegamento con l’Ospite A Sorpresa.angioletti

2. Daniela Santanché
Come tutti gli altri ospiti, anche Daniela Santanché (Personaggio Oppositivo) è in collegamento dall’esterno. La sua serafica bellezza è perfettamente incastonata in un contesto di chalet alpino (o di sauna finlandese), con il microfono a giocare maliziosamente con la camicetta vedo/non vedo.
santanchèDa questo altrove immaginifico, la Santanché solidarizza con il popolo, tutto il popolo. Al quale popolo viene servita l’abbacinante immagine di qualcuno che ce l’ha fatta, portandolo a riservare i propri strali verso la meticolosa figura del Personaggio Filogovernativo (la “secchiona” Titti Di Salvo, che invece che stare a Cortina perde tempo a telefonare agli amministratori locali in cerca di risposte inutili, perché tanto il popolo conosce già).

3. I “danè”
centonaioAl minuto 35, Gianmarco Centinaio, Personaggio del Popolo, fin lì sottotono, svolta clamorosamente verso un auspicabile successo, snocciolando più volte la parola “danè” (con magistrale mimica dei gesti). Accusa le cooperative di arricchirsi sul tema dei migranti. Il termine “danè” viene ripetuto molte volte, fino a quando a Federico Novella viene in mente che il pubblico di Rete 4 probabilmente non è solo nelle valli bergamasche e quindi autorizza Centinaio a usare il termine solo in quanto “è del nord” (facendo intuire che si potrebbe anche sottotitolare i prossimi interventi dell’esponente del popolo, ma lasciando capire che non ce ne sarà bisogno perché il popolo, anche quello meridionale, capisce molto meglio la parola “danè” degli astrusi dibattiti verbali in corso tra la Di Salvo e la Santanchè).

4. Le case popolari in Egitto
case in egittoAl minuto 20.35, uno spilungone da Correggio domanda a Mattia Abdu se in Egitto vengano assegnate case popolari a italiani. Questo è un momento di alti significati interpretativi perché in realtà la domanda sottintende altro: intanto perché Mattia Abdu aveva già detto di non essere egiziano, ma italiano (e quindi gli tocca ora ribadire di non sapere nulla della situazione degli alloggi popolari in Egitto); e poi perché su tutto, fin dalla presentazione dello stesso Abdu, aleggia lo spettro della vicenda Regeni, che tuttavia non può essere nominato in quanto figura iconica di parte avversa sia allo spirito della trasmissione sia alle simpatie politiche del tizio correggese che ha sollevato il problema.

5. L’uso festivo della parola “merda”
merda 1La parola “merda” viene pronunciata in due circostanze. La prima al minuto 12 quando una signora di Sesto San Giovanni dice che (per colpa di quelli là, i soliti) sta passando “un Natale di merda”. E qui interviene prontamente Federico Novella – “piano con le parole” – per dirle in sostanza “gioca con i fanti, ma lascia stare i santi”.
La seconda, invece, è una clamorosa epifania. Parliamo naturalmente di Marco Moriconi, ristoratore di Punta Marina (Ravenna), l’Ospite A Sorpresa. Il Moriconi è lì perché nei giorni scorsi è stato protagonista delle cronache per aver donato un pranzo natalizio a 23 italiani in difficoltà. Italiani, non stranieri. Potrebbe essere una bella storia dickensiana. Se non ci fosse di mezzo O’Malamente Abdu il quale, con il suo atteggiamento, indispettisce Marco Moriconi così tanto che l’oste a un certo punto – minuto 34 – perde le staffe, si avvicina minaccioso alla telecamera e urla all’Abdu “pezzo di merdaaa”. Il tutto con clamorosa inquadratura di un gigantesco Gesù ligneo che il Moriconi stesso ha sistemato nel suo locale, sacrificando a occhio almeno quattro posti tavolo. Perché Federico Novella questa volta non interviene? Perché non si comporta come ha fatto in precedenza con la signora?
Semplice.
Perché al minuto 34 siamo ormai alla fine della trasmissione. E il fine della trasmissione è che qualcuno dica all’altro “pezzo di merdaaa”. Ma questo non può e non deve avvenire al minuto 12 perché sarebbe come chiudere una puntata di Beautiful due minuti dopo l’inizio.
Marco Moriconi, dunque, l’Ospite A Sorpresa, è il vero trionfatore della serata, con un gol di rara bellezza e utilità siglato sul finire dell’incontro.
Chapeau.
Il popolo ha vinto ancora una volta.
moriconi