cartoline dai pesci rossi

There is no map: the new italian(s)

Questa è una breve storia che prima non mi andava tanto di raccontare e ora invece sì (forse qualcuno ricorderà che ne avevamo parlato qualche tempo fa).
Goldfish don’t live in puddles” è il titolo inglese dei nostri Pesci Rossi. Acquistato da un editore americano sarebbe dovuto uscire a febbraio (ma roba che proprio-proprio ci sono contratti firmati e anticipi incassati).
Poi a volte succede che di un progetto non se ne faccia niente (a me capita spesso, ma non è importante: questa era la parte che non volevo dire).
Fatto sta che invece, abbastanza improvvisamente, adesso, nel primo di settembre – annunciato da un semplice tweet qualche giorno fa – “Word without borders“, che un magazine online di letteratura internazionale fichissimo (di quelli che hai sempre pensato “ah, gli americani, ma quanto ci sanno fare su ‘sta cose”) decide di dedicare un numero monografico ai new italian(s)&migrations – “There is no map“, appunto – cioè letteratura e poesia italiana che affrontano i temi delle migrazioni e delle minoranze. Che è una cosa molto bella, secondo me, perché magari noi, presi come siamo a guardaci l’ombelico, non ci siamo neanche accorti che all’estero ci considerano – qualche volta – “un paese che sta cambiando”. E quindi interessante.
Bene, nella selezione di “There is no map” c’è anche un estratto del grande lavoro che aveva fatto André Naffis-Sahely, che un poeta, uno scrittore e un traduttore e che, appunto, aveva preparato l’edizione inglese dei Pesci Rossi.
E io adesso leggo questo primo capitolo per la prima volta.
Inizia così: “My father stopped being a gypsy in the spring of 1987. As for the hows and whys that led to his decision—or, according to his point of view, how this simply happened to him—we’ll get to that later. For the time being, all you need to know is that my father stopped being a gypsy when I was seven years old and he was thirty. Up to that point, we’d had a few things in common, one of them being that neither of us had ever been to school. This is an important fact to mention not so much for biographical reasons, but so as to realize what a crucial role compulsory education played at the exact moment when my father’s existential horizons—and, by extension, our family’s—were completely transformed“.
E adesso io sono anche emozionato.
Così volevo dirvelo, ecco.